La storia delle sottostrutture: verdugale, panier, crinolina e tournure

costumi teatrali

Sta per iniziare la nuova edizione del corso di “Sottostrutture Storiche” di LabCostume a Roma.

Un corso intensivo e pratico sul taglio e la confezione delle sottostrutture storiche che si terrà il 23 e 24 giugno a Roma.

Durante le lezioni, molti dei nostri allievi ci chiedono approfondimenti sulla storia del costume e della moda. Uno degli argomenti più richiesti è sicuramente la storia delle sottostrutture.

Vediamone insieme alcune che poi approfondiremo durante il corso.

La storia delle sottostrutture

 

Dal XVI al XIX secolo, l’evoluzione del costume femminile esemplifica al meglio l’avvicendarsi dei tempi e l’evoluzione delle società, introducendo sotto la gonna l’immancabile sottostruttura, ovvero un sostegno che la rende a seconda dei paesi e dei momenti storici, più o meno voluminosa, imponente, regale e fornendo alla donna un “corpo” altro, proprio come fa l’architettura con il territorio.

Noi di LabCostume abbiamo dedicato un corso intensivo alle “Sottostrutture Storiche”, per offrire un percorso di alta specializzazione a quanti siano interessati a sviluppare competenze specifiche.

Il Verdugale

Il Verdugale compare per la prima volta in Spagna, fu la Principessa Juana de Portugal (1438-1475), regina di Castiglia a diffonderne la moda.

Per dissimulare la sua seconda gravidanza infatti, creò una gonna ampia che si allargava dall’alto verso il basso e resa rigida da i “verdugos” cerchi fatti di stecche di balena o di giunco.

Il verdugado faldiglia o guardinfante, si diffuse anche nel resto dell’Europa a partire dal XVI secolo, diverrà una sottogonna rigida dalle forme diverse a seconda della moda: a cono in Spagna, a ruota in Francia, a tamburo in Inghilterra.

Questa struttura conferisce un aspetto austero e rigido alla figura femminile già costretta dal corsetto e dalla gorgiera nella parte superiore.

La storia delle sottostrutture - Il Verdugale
Pedro Garcia de Bernabarre, Banquete de Herodes 1473 1482 Museu Nacional d’Art de Catalunya , Barcellona

 

Il Verdugale
Pedro Garcia de Bernabarre, Codices De Trajes, Biblioteca Nacional de Espana

 

Il Panier

Alla fine del XVII secolo si nota un’accentuazione del rigonfiamento della gonna nella parte posteriore, ottenuto attraverso la criarde, una sottogonna realizzata in tela gommata sulla quale viene appuntata e trattenuta la sopragonna seicentesca, il cui termine si ispira al fruscio che produceva a ogni movimento della dama. Nella foggia ricorda le strutture coniche rinascimentali a cerchi, ma durante la reggenza la forma ovale muta appiattandosi e accentuandosi sui fianchi, facendo nascere il celebre panier.

Il Panier
Panier autentico (1760 circa)

 

Da una forma ad imbuto si passò quindi ad una foggia à coudes utile per sostenere le ampie pieghe del robe Watteau.

Durante la seconda metà del settecento farà la comparsa un’ingombrante veste, il Robe à Panier, un voluminoso robe à la Française che richiede l’uso di un particolare panier “pieghevole.

Robe à Panier
Robe à la Française (1765 circa)

 

Visto l’ingombro di queste gonne, piano piano fanno il loro ingresso abiti più agili da indossare, come la polanaise, la circassiene e l’anglaise, che ridefiniscono la linea del costume femminile e sostituiscono il panier con la tournure.

 

La Crinolina e la Tournure

Tra il 1848 e il 1869 fa la sua comparsa la crinolina, una sottogonna in tessuto rigido e resistente, allargata da cerchi di ferro.

Veniva indossata indistintamente con abiti da giorno e da sera, la cui larghezza era talmente considerevole da diventare spesso oggetto di scherno dei giornali satirici dell’epoca.

La Crinolina e la Tournure
Princess Metschersky , André Alphonse Eugène Disdéri , 1860,(Musée d’Orsay)

 

Come suggerisce l’etimologia, la crinolina inizialmente indicava un tessuto composto da crine di cavallo (lat. “crinis”) e fibra di lino (lat. “linum”). Questo fece la sua apparizione nel mondo della moda per irrigidire i colletti militare. Dal mondo militare alla moda femminile il passo fu breve: il tessuto venne infatti impiegato per creare le sottogonne che sostenessero il volume dei primi vestiti Vittoriani diventando delle vere e proprie gabbie di forma tondeggiante costruite con cerchi di acciaio che raggiungevano anche i sette metri di circonferenza.

La Crinolina e la Tournure
Le Journal des dames et des demoiselles (Febbraio 1864)

 

Nel 1867 Charles F. Worth reimposterà la struttura diminuendone il numero dei cerchi e creando la demi-crinoline.

Alla fine degli anni ’60 dell’Ottocento fa la sua comparsa la tournure.

La tournure
La Mode Illustrée (Marzo 1872)

 

Il primo tipo di tournure presentava la parte anteriore piatta e quella posteriore rigonfia, la forma era data da una serie di stecche semicircolari presenti soltanto sul retro la loro funzione era quella di sostenere i ricchi panneggi posteriori degli abiti, direttamente ispirati alle robes à la polonaise di tardo Settecento.

Dal 1885 la tournure torna a rigonfiarsi, attraverso un meccanismo di stecche circolari, strapontin, diventa più agevole e portabile. Scomparirà definitivamente solo dopo il 1892.

Bibliografia

  • Manuale di Storia del Costume e della Moda Cristina Giorgetti ,ed. Cantini, Firenze, 1992.
  • Storia del Costume e Della Moda dall’età romana al Settecento Giulia Mafai,ed. Skira, Ginevra-Milano, 2011.
  • Storia della Moda J.Anderson Black, Madge Garland, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1986.

 

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